La Storia

L’area geografica della Baraggia Biellese e Vercellese di coltivazione è compresa all’interno del più esteso comprensorio di bonifica della “Baraggia Vercellese” delimitato con regio decreto del 30 dicembre 1929, n. 2357 e con decreto del Ministero dell’agricoltura e delle foreste 2 maggio 1931, n. 1458 (nel 1929 non esisteva la suddivisione geografica tra le province attuali di Biella e Vercelli, per cui la “Baraggia” era solo Vercellese).

Fin dai primi anni del secolo scorso, il riso fu utilizzato anche quale simbolo di manifestazioni popolari e di carattere sportivo nella Baraggia, corse ciclistiche in particolare, cui seguirono visite di campioni quali Coppi, Bartali e Magni con altri.
La diversità della Baraggia e del suo riso fu descritta per circa 50 anni nel “Giornale di Risicoltura“, edito mensilmente dal 1912 al 1952 dall’ex Istituto sperimentale di risicoltura di Vercelli, che riportò frequentemente articoli tecnico scientifici per motivare le peculiari caratteristiche dell’area di Baraggia e per il riso che vi si produceva.
Lo stesso Istituto, nel 1931, acquisì nel comune di Villarboit un’azienda risicola destinata a centro di ricerca per perfezionare le specificità di produzione dell’area baraggiva.
Dal 1952 al “Giornale di Risicoltura” fece seguito la rivista “Il Riso”, edita dall’Ente nazionale risi (E.N.R.), in cui articoli diversi ricordano le peculiari caratteristiche di qualità del riso prodotto in quest’area.

La coltivazione del riso nell’area delimitata della Baraggia si ritrova agli inizi del XVI secolo ed ha riscontri anche in atti notarili dell’anno 1606 nel comune di Salussola, incluso nel perimetro delimitato.

La DOP

La DOP nasce nel 1992 grazie al Regolamento CEE 2081/92 della Comunità Europea, ed è valida solamente per i prodotti agroalimentari (vini e bevande alcoliche esclusi). È quella che impone le norme più stringenti in assoluto, e quindi è quella che garantisce più di tutte il consumatore, almeno riguardo ad alcune caratteristiche del prodotto che vedremo in seguito.
La DOP offre garanzie su diversi livelli del processo produttivo: origine, provenienza delle materie prime, localizzazione e tradizionalità del processo produttivo.
I prodotti certificati DOP offrono infatti:

  1. Serietà, in quanto sono prodotti regolamentati da leggi italiane e comunitarie;
  2. Tracciabilità, poiché i prodotti provengono da una zona geografica delimitata;
  3. Legame con il territorio, poiché i prodotti sono ottenuti attraverso metodi tradizionali, con un intimo legame con un territorio dalle caratteristiche geologiche, agronomiche e climatiche inimitabili;
  4. Tipicità, ovvero rispetto del metodo di produzione tradizionale e dei metodi di fabbricazione che preservano la singolarità del prodotto, con due condizioni irrinunciabili:
    • Il rispetto ed il legame all’ambiente geografico del luogo d’origine. Per “ambiente geografico” la legge intende non solo i fattori naturali ma anche quelli umani, quindi le conoscenze e le tecniche locali.
    • La produzione delle materie prime e la loro trasformazione fino al prodotto finito devono essere effettuate nella regione delimitata di cui il prodotto porta il nome.

La tracciabilità di un prodotto DOP, ovvero la garanzia riguardo il luogo di provenienza e di trasformazione delle materie prime è la caratteristica più importante, poiché colma una lacuna della legislazione italiana che non impone di indicare la provenienza degli ingredienti di qualunque prodotto.

Il Logo

Il “RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE” sarà identificato dal Logo che rappresenta l’alimento nel disegno della forma dei grani e anche per l’origine e le caratteristiche dell’habitat geografico di coltura e cultura.
Alla base e in primo piano vi sono tre grani di riso raffinato, dritti e accostati, che presentano all’apice l’area vuota in cui, prima della raffinazione, era collocato l’embrione della cariosside del riso.

Sullo sfondo bianco interno, campeggia l’immagine stilizzata del massiccio del Monte Rosa dai cui ghiacciai discendono le acque che, direttamente e primariamente, alimentano l’irrigazione delle risaie della Baraggia.
Fa da corollario al Logo, nella parte alta, il nome “RISO DI BARAGGIA” ed, in basso, l’indicazione del territorio: BIELLESE E VERCELLESE.

La qualità del Riso di Baraggia

Sono 28 i comuni che compongono la zona delimitata per la DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, situati nelle Province di Biella e di Vercelli:

Albano Vercellese, Arborio, Balocco, Brusnengo, Buronzo, Carisio, Casanova Elvo, Castelletto Cervo, Cavaglià, Collobiano, Dorzano, Formigliana, Gattinara, Ghislarengo, Gifflenga, Greggio, Lenta, Massazza, Masserano, Mottalciata, Oldenico, Rovasenda, Roasio, Salussola, San Giacomo Vercellese, Santhià, Villanova Biellese, Villarboit.

In tutto si tratta di circa 25.000 ettari di superficie coltivata a riso.